domenica 25 agosto 2024

Professionisti al microfono: i commentatori sportivi la voce del ciclismo


 

Per chi ha fatto la radio la voce ha un potere fondamentale, l’etere su cui rimbalza il timbro delle corde vocale da un senso compiuto a una notizia, a un’azione, a un qualsiasi messaggio. Sul fronte sportivo credo che ricordiamo non solo l’evento ma anche il modo con cui questo è stato raccontato con emozione e con trasporto. Il campioni del mondo scandito tre volte da Nando Martellini nel 1982 ha lo stesso valore dell’andiamo a Berlino Beppe urlato al microfono da Fabio Caressa, Nel calcio il radiocronista Francesco Repice nel suo profondo respiro che annuncia quello che milioni di radioascoltatori non possono vedere e cioè il rigore sbagliato dall’Inghilterra nella finale dell’Europeo è una delle sensazioni migliori percepite. Tutto questo non per mitizzare persone ma l’emozione di un racconto trasmesso. Per questo motivo al Tour dell’avvenire mi sono trovato a tu per tu con le voci ufficiali di Giro d’Italia e del Tour che commentavano l’ascesa al Colle delle Finestre dei corridori. Vedere la capacità di reggere il ritmo per decine di minuti, preparati sulle vite di ogni singolo ciclista, dettagli sul percorso, storie di vita e tecniche. Un florilegio di informazioni che denotano prima di tutto un enorme amore per il lavoro che stai facendo. Un modello di giornalismo che dovrebbe essere valorizzato e insegnato a scuola


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