Attilio Regolo, Asdrubale,
Scipione l’Africano, Annibale, Quinto Fabio Massimo tutti personaggi che per il
Ministro Cingolani dovrebbero cadere nell’obblio per lasciare spazio alle
conoscenze che meglio servono nella vita, dal digital marketing ad altra
manuali. Eppure lo studio dei classici se fatto bene un aiuto te lo può
conferire ricordo a livello personale un meno due di latino al primo compito in
classe al liceo su una lingua morta. Ma l’impegno, lo studio e anche la conoscenza
sono passaggi fondamentali, il latino e la traduzione al di la della conoscenza
del pensiero di Cicerone ti abitua a ragionare, a programmare e a realizzare
schemi, oltretutto ti aiuto anche nello studio del tedesco, a proposito di
lingue. Tattiche di guerra puniche che sono diventate argomento di marketing
moderno, nuovi macchinari e invenzioni, rapporti commerciali e nuove
opportunità, mercati diversi. Le guerre puniche durate dal 264 fino al 146 sono
state un momento di grande trasformazione della nostra penisola che hanno sancito
la fine di un impero, quello cartaginese, e la nascita della Roma imperiale e hanno
consegnato alla storia pagine importanti e personaggi di grande impatto. Von
Clausewitz, generale prussiano definì Annibale il più grande stratega assoluto.
Studiare meglio la cultura di quelle civiltà sarebbe auspicabile altro che
relegarle all’obblio
domenica 28 novembre 2021
Attilio Regolo, Annibale e Cingolani chi erano costoro
Cagliari fatale per l'Orange futsal
Continua il campionato double face degli Orange con
brillanti risultati casalinghi a cui fanno da contraltare stop esterni quasi
tutti maturati negli ultimi minuti di gioco. Non è da meno la trasferta in quel
di Cagliari contro la forte formazione del Sardinia dove Celentano e compagni
hanno rimediato una sconfitta per 2 a 1 facendosi contestualmente superare in
classifica dalla formazione isolana. Una partita tosta combattuta in cui il
portiere avversario Saddi ha ipnotizzato Mendes dal dischetto ed è stato autore
di pregevoli interventi. La partita si decide tutta nella ripresa con Hurtado
che porta in vantaggio i padroni di casa e a cui risponde Mendes per il
momentaneo 1 a 1. Nei minuti finali gli Orange attaccano ma rimangono in dieci
per la doppia ammonizione a Curallo, anche se in tre i ragazzi fanno buona
guardia ma subiscono il tocco di Serginho a 30 secondi dalla fine, vani gli
attacchi nel finale per un’altra trasferta sarda dal sapore amaro. Ora si torna
al Palabrumar contro Bergamo, prima dei due big match contro Nizza e Bresso.
Cagliari vs Orange 2 -1 ( 0-0 pt)
Marcatori: Hurtado ( C) Mendes (O) Serginho (C )
domenica 21 novembre 2021
Un Orange in gran spolvero inaugura il Palabrumar con una vittoria convincente contro MGM 2000
Spettacolare la partita disputata
al PalaBrumar da parte degli Orange contro Mgm 2000 e non solo per lo score
realizzato (7 a 1) ma per l’intensità messa in campo e per la grinta con cui
tutti gli attori scesi in campo hanno saputo interpretare il match. Ma che
fosse una giornata particolare lo si è colto subito con l’intitolazione pre
partita del Palazzetto che si veste dei colori della Brumar, grazie a uno dei
personaggi più attenti al mondo dello sport astigiano che risponde al nome di
Bruno Scavino. Con il Sindaco Rasero l’Assessore allo Sport Bovino e il
Presidente Orange Pascolati è stata apposta questa griffe che accompagnerà,
oltre a quella sulle maglie, le giocate degli Orange. Celentano e compagni
attaccano subito con continuità e i lombardi si chiudono in una difesa arcigna,
pronti a sfruttare le folate in contropiede del Pocho Di Gregorio e di Richichi, ma la difesa dei padroni di casa è attenta. Serve una magia di Cannella per aprire
il match poi subito in discesa con Ibra e Torino e a pochi secondi dalla sirena
di metà partita di Mendes. Ripresa più accademica con gli Orange che impinguano
il risultato con la doppia segnatura di Scavino e un altro sigillo che piega le
mani del portiere ospite di Torino. Cade dopo 150 minuti e 30 secondi l’imbattibilità
interna di Tropiano, anche ieri sugli scudi con parate che vanno contro ogni
legge della fisica, Di Maggio l’autore del tap in vincente. Negli ultimi 14
minuti del secondo tempo poi l’allenatore ospite ha provato più volte il
portiere di movimento ma solo in un’occasione è stato in grado di bucare la
difesa degli Orange. E ora la prua si volge a un’altra trasferta in terra di Sardegna,
dove la truppa di Patanè spera di invertire la rotta delle ultime partite
giocate lontano dal Palabrumar
Orange vs MGM 7 – 1 ( 4 -0pt)
Marcatori:
Primo tempo 10’50” Cannella (O)
11’ 42” Ibra (o) 13’26 Torino (O) 19’ 40 “(O)
Secondo tempo: 4’59” Torino (O) 7’34”
Scavino (O) 9’59” Scavino (O) 10’ 30 “ Di Maggio (M)
sabato 13 novembre 2021
Non bastano Ibra e Mendes a sei secondi dalla fine il CCC impatta (5 - 5)
L’ultimo minuto in trasferta
quest’anno è decisamente fatale per l’Orange Futsal Asti che paga dazio per la
terza volta nei sessanta secondi finali, questa volta la sentenza arriva a sei
secondi dalla sirena per la rete dei padroni di casa che sancisce il 5 a 5
finale. Un vero peccato perché ormai si stavano pregustando i tre punti che
avrebbero sancito la prima vittoria in trasferta. La partita però non era
iniziata bene per gli Orange sotto per due a zero a metà della prima frazione,
con Ibra che la riapre con un perfetto diagonale sotto la traversa. Nei minuti finali
però una distrazione difensiva risulta fatale e al riposo si va sotto di due
sul 3 a 1. La ripresa si riapre con un'altra perla di Ibra ma poi Facundo con
un facile tap in riporta avanti di due lunghezze gli isolani. Ancora Ibra da
speranza agli Orange ma poi è costretto ad abbandonare il parquet. Si accende
Mendes che in un minuto capovolge la partita 5 a 4 per gli ospiti. Il CCC
accusa il colpo ma non si disunisce e a due minuti dalla sirena prova il
portiere di movimento. A 13 secondi dalla fine su una ripartenza dei padroni di
casa Morrone prende il secondo giallo e lascia Tropiano e compagni con l’uomo
in meno, su un tiro violento a sei secondi dalla fine la frittata è fatta.
Quest’anno è proprio un campionato double face, perfetti in casa, non così in trasferta.
Prossima settimana si torna nel fortino contro la MGM
CCC Serramanna vs Orange Futsal 5
– 5 ( 3 – 1 pt)
Marcatori Orange: 3 Ibra 2 Mendes
lunedì 8 novembre 2021
Vediamoci al caffè Backus di Venlo ..... Storie di spie e di occasioni mancate
E’ l’otto di novembre del 1939, la Wermacht con la complicità
dell’armata rossa ha schiantato l’esercito polacco, la seconda guerra non è
ancora decollata ma in Germania Hitler vola con il vento in poppa, in quelli che
oggi chiameremmo sondaggi gode del favore di tutta la popolazione. I pub sono
pieni, la birra scorre a fiumi soprattutto nella Birreria Burgerbraukeller di
Monaco dove il Furher raduna i suoi fedelissimi, come ogni anno. C’è però un
uomo Georg Elser che per una settimana o anche più ha preparato una nicchia
sotto il palco dove dovrebbe parlare Hitler inserendo una bomba; ma quella sera
il capo della Germania non si ferma deve prendere il treno e parte con sette
minuti di anticipo, fatali, perché fallisca l’attentato. Muoiono otto avventori
e dopo un paio di giorni Elser viene catturato; un solo uomo avrebbe potuto
cambiare i destini dell’Europa. Spostiamoci di qualche centinaio di chilometri
e siamo al confine tra Olanda e Germania a Venlo nel caffe Backus avviene un
incontro tra due membri dell’MI6 inglese Best e Stevens, un agente olandese Klop
e agenti tedeschi capitanati da Naujocks, lo stesso che aveva architettato l’attacco
a Gleiwitz che diede il via alla seconda guerra mondiale. Il doppio gioco è
fatale agli inglesi catturati, estradati in Germania e con indosso le liste di
agenti operativi pronte per essere smascherati. Un’azione di spionaggio in
piena regola, come molte furono effettuate durante la seconda guerra mondiale,
teatri poco operativi quasi nascosti ma con risultati di grande prestigio. La
guerra si combatteva così, e pertanto due giorni dopo il fallito attentato a
Hitler ecco servita su un piatto d’argento la prova che dietro all’esplosione
ci sia la Gran Bretagna. Hitler sopravvivrà anche all’attentato di Von
Stauffenberg nel 1944 ed Elser viene fucilato a Dachau il 9 aprile 1945 ma poco
più di venti giorni dopo anche il Furher cadrà, troppo tardi per Elser e per oltre
50 milioni di persone cadute nel Moloch del conflitto
sabato 6 novembre 2021
Proprio non si vuole onorare la storia italiana. L'elmetto del Milite ignoto è francese
Niente, proprio vero che il milite ignoto non ha pace, dopo
le contumelie multiple per il manifesto andino con tanto di cartina
sudamericana, anche il secondo manifesto ufficiale cade su un particolare,
sicuramente non di primaria importanza, ma decisamente fuori luogo. Il milite
viene identificato con un copricapo che è riconducibile alle dotazioni in voga
presso l’esercito francese. E passi che i francesi mandarono un paio di
divisioni sul fronte italiano e furono tenute a riposo nel mantovano, mentre i
nostri ragazzi andarono a coprirsi di gloria a Bligny e in molti non tornarono
da quell’esperienza. Ma ricordare il milite ignoto, cioè uno di quei 660.000
caduti italiani al fronte, mi sembra francamente eccessivo con un’icona
francese. I generali Joffre, Castelnau, Foch non avevano grande stima dei
militari italiani ma guardavano al nostro impegno utile come diversivo per il
fronte occidentale, da sempre considerato come quello imprescindibile. Eppure,
lo testimonia Ludendorff, capo di stato Maggiore tedesco, la fine della prima guerra
mondiale fu determinato dal crollo austro – ungarico sul fronte italiano che
impedì ai tedeschi di tener botta ancora per l’inverno del 1918 per arrivare a
una pace onorevole nel 1919. Ecco perché un minimo di sano patriottismo italico,
che ovviamente non è nazionalismo spietato, ma solo rivendicazione di quello
che abbiamo fatto, meriterebbe maggior enfasi. Continuo a ritenere e non mi
stancherò di farlo, che la storia non è solo un orpello inutile e una materia
da prendere con le molle; ma è una scienza che andrebbe studiata con maggior
impegno, una materia utile per il futuro della nostra conoscenza. Nella storia non
c’è solo militarismo e date ma vi sono relazioni, economie, scoperte, opportunità.
In fin dei conti se hanno scritto dei libri come Von Clausewitz riletto a uso e
consumo dei manager vuol dire che la storia e l’esperienza passata dei nostri
avi ci insegna qualcosa o no ?
Gli Orange ingranano la terza senza subire reti
Il derby è sempre una partita
maschia, senza respiro, tanti contrasti, tante palle sporche, ma è sempre una
partita combattuta tra due squadre che cercano di primeggiare e di portare a
casa tre punti fondamentali per la rispettiva classifica. Ed è stato così al Palasanquirico
con Patanè e Tabbia pronti ad affrontarsi a viso aperto per uscire dalle secche
del turno precedente. Una partita in cui Celentano e compagni hanno cercato di
imporsi tenendo il pallino del gioco, mentre l’Avis Isola ha cercato le
ripartenze in contropiede con un ispirato Douglas Corsini. Molti i tiri tentati
soprattutto dalla lunga che hanno sibilato soprattutto nel primo tempo al lato
della porta difesa dagli ospiti, ma poi come spesso accade basta un episodio
per indirizzare al match. Ed è stato il giovane del Bianco, prodotto della
cantera orange a dare una scossa quanto mai salutare e a timbrare in un
rimpallo il vantaggio sul crepuscolo del primo tempo. Più dinamica la ripresa
con continui capovolgimenti di fronte e con le difese a fare da padroni Corsini
da una parte e Curallo dall’altra. Alla fine Tabbia negli ultimi tre minuti ha
provato il portiere di movimento ma la porta di Tropiano non è stata
impensierita per la terza volta in altrettante partite interne che porta l’imbattibilità
interna di Erik a 120 minuti effettivi. Tre punti d’oro per gli Orange che si
issano al terzo posto della classifica dietro la Domus e il sorprendente Nizza
al termine di una partita in cui se sono mancate le reti sono invece state
dispensate diversi cartellini gialli. E ora testa alla prossima bisogna
cominciare a vincere in trasferta
Orange Futsal vs Isola d’Asti 1 –
0 (1-0 pt)
Marcatore: 15’37” Del Bianco (O)
giovedì 4 novembre 2021
PORT - ami via. Maledetta Europa
Pronti e via e la stagione di Champions per il Milan rischia di arrivare alla fine già alle idi di dicembre, pazienza capita, le competizioni a volte danno a volte tolgono, bisogna affrontarle con filosofia e guardare sempre gli eventi sul campo con il piglio di un tifoso ma anche con quello dell’occhio critico di chi guarda al allo sport. Il girone di per se era tosto, certi arbitraggi hanno decisamente pesato nell’economia dei risultati ma obiettivamente il valore della squadra è ancora inferiori ai pari grado europei. Quindi se eliminazione sarà, nulla da obiettare; c’è un aspetto positivo che forse i più giovani non ricordano ovverosia il primo Milan di Berlusconi quello che stava per diventare uno squadrone incappò in una pesante sconfitta interna in quel di Lecce (campo squalificato per le intemperanze contro il Warengem per il rigore a centrocampo di Mutombo) contro l’Espanyol, la squadra di Lopetegui era animata dal Pichi Alonso, Inaki e Losada e non ci fece capire nulla, eppure quella era la squadra dei vari Maldini, Gullit, Virdis Baresi Galli che di li a pochi mesi avrebbe trionfato nel 1989 a Barcellona davanti a 90 mila entusiasti. La seconda squadra di Barcellona arrivò poi fino alla finale contro il Leverkusen, persa poi ai rigori dopo essere stata acchiappata negli ultimi minuti con Cham Bum. In quella stagione in campionato il duello era tra Napoli e Milan che poi l’anno successivo avrebbero dominato in Europa. Insomma pazienza e sangue freddo e anche se la storia non si ripete mai i buoni auspici fanno sempre piacere, ai gufi juventini e interisti ricordo che in quella stagione la seconda squadra di Milano fu battuta sempre dall’Espanyol mentre i prodi di Venaria subirono l’onta della sconfitta contro i greci del Panathinaikos
i nostri nonni, la nostra storia
La prima guerra mondiale ha rappresentato per l’Italia il
primo conflitto in cui di fatto è nata la Nazione, l’unità d’Italia si è
cementata nelle trincee sul carso e negli altipiani trentini prima ancora che
dal punto di vista giuridico. Una guerra aspra, dura, in cui la tecnologia l’ha
fatta da padrone e in cui i fanti erano carne da macello. Milioni di morti sui
vari teatri di guerra per una supremazia, territoriale, economica e di prestigio.
Era la dipartita del vecchio mondo, del vecchio modo di fare la guerra, da
scontro di movimento, si pensi alle guerre napoleoniche, si passava alla guerra
di posizione, quella in cui bisognava lottare per un centimetro. Ogni paese,
ogni municipio in Italia è disseminato di steli, di marmi che ricordano il
sacrificio dei propri figli, e ogni muro civico contiene i nomi di decine se
non centinaia di soldati che spesso, nell’età migliore, tra i venti e i trent’anni
si sono arresi di fronte a una pallottola o a una granata, ma era il concetto,
fuor di retorica di una nazione che combatteva per un obiettivo e per una
finalità. Eppure, non sono dati purtroppo falsi, da allora si sono scritte fior
di pagine su Caporetto e sulla nostra sconfitta piuttosto che sulla volontà
della rivincita maturata a Vittorio Veneto. La memorialistica e la storia
parlano di 200 titoli per la sconfitta contro a malapena 20 che citano il 1918.
Questa purtroppo è sempre stato un vezzo puramente italico guardare alla
negatività piuttosto che all’aspetto positivo. In questo siamo profondamente
diversi dalle altre popolazioni europee.
L’esempio classico: Dunquerke una sconfitta colossale trasformata in una vittoria e in una resistenza integerrima. Da noi Adua, Custoza, Lissa Caporetto sono stati sempre sinonimo di tragedie infinite con colpe e imputati, eppure ognuna di questa pagina meriterebbe magari uno studio approfondito. Oggi però è la giornata del ricordo e della testimonianza per tutti i nostri caduti e a loro deve andare la nostra riconoscenza
Contro la Corrazzata Reggio Emilia si lotta fino alla fine
Si andava in casa della capolista contro un gruppo che non ha mai perso e ha solo concesso un pareggio nelle partite precedenti. L’abbiam...
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Finale convulso al Palabrumar a 59 secondi dalla fine Borgnetto si accascia a centrocampo mentre aveva la palla, Boscaro si invola e Tres D...
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(fonte www.arkistudio.eu) TUA MADRE E’ MORTA La parola Collegio ha sempre evocato nelle menti di tutti una connotazione negativ...
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La partita perfetta non esiste di solito, ma quella disputata al Palabrumar, oggi, per l’Orange Futsal ha tutti i crismi per diventarla. U...