lunedì 12 luglio 2021

Sanfelici: zero in condotta


 

Zero in condotta, il titolo è accattivante e richiama gli europei di football appena conclusi con il suicidio sportivo di una nazione che ha inventato il gioco del calcio, ma che per una maledizione, modello Bela Guttmann, non è mai riuscita a mettere le mani sul bersaglio grosso, fatta salva una sola volta e per giunta senza l’ausilio del Var. L’occasione me l’ha fornisce su un piatto d’argento l’amico Marco Sanfelici, tifoso della Juventus, ma anche forbita penna e amante del buon gusto, non solo culinario, ma dal gusto un po’ troppo in bianco e nero della divina arte pedatoria. Marco, che ho imparato ad apprezzare guardando partite di football, di futsal e di qualsiasi altro sport che preveda critica della ragion pura (esistenza, validità e limitazione, proprio come l’opera di Emmanuel Kant) discetta con dovizia di argomenti le prestazioni dei suoi beniamini, senza farsi travalicare dalla propria passione calcistica, quel doppio colore che al sottoscritto proprio non piace. Novello Giuanin Brera, me lo immagino a redigere questi giudizi se non con l’immancabile sigaro sicuramente addentando un panino al salame che aveva reso l’Arcimatto un professionista molto amato e stimato. E così è lui, tra le pagine, pardon righe di un computer, oppure dalle telecamere delle televisioni da cui viene ospitato pronto a tratteggiare i ritratti dei calciatori. In tempi in cui la superficialità anche degli scritti è purtroppo un vezzo diffuso, richiamare e leggere questo libro può dare giovamento, anche se non si conosce la materia  

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