Doveva avvenire ed è successo, squadra tirata che non ha fatto pause in due campionati quello precedente e quello attuale, arriva un momento in cui non tutto è funzionale e in cui si perdono punti anche laddove sembra facile conquistarli. Alla soglia dei 50, non è l’età del Dio svedese, si tira il freno a mano tre sconfitte, quattro con quella in Coppa, venute per mano di dirette concorrenti e nel caso della squadra ligure con uomini che correvano a perdifiato. Sottovalutato l’impegno, distratti dal derby, ammonizione presa da Calabria per guardare alla stracittadina. Nulla di tutto ciò, solo ed esclusivamente un momento di stanchezza. La squadra, falcidiata da infortuni, da covid e tartassata come non mai in passato dalla stampa e dai social ha pagato dazio. Troppo clamore, troppa attenzione contratti da chiudere, interviste sulla qualità della Dirigenza; insomma i soliti tormentoni da cui non riesci a districarti e che ti condizionano. Contro Atalanta e Spezia due partite in cui il gruppo è stato sovrastato fisicamente e psicologicamente.
Una squadra che nel passato recente era stata in
grado di rimontare diverse volte, che aveva visto il volto dell’inferno ma
aveva saputo rientrare ora non è più così reattiva. E adesso? E adesso viene il
bello con un bivio, consapevoli di dover giocare una partita alla volta tra
Coppa e Campionato si deve puntare per il quarto posto con 16 partite sono
sufficienti 8 vittorie (per arrivare a quota 73) e cercare di andare più avanti
possibile in coppa (sarebbe bello vincerla visto che mai lo abbiamo fatto – e sarebbe
un’entrata nel mondo dei grandi). Insomma lasciamo che si scannino tra Inter
Juve e Roma per il tricolore in fin dei conti noi puntiamo alla Champions e dal
prossimo anno potremmo dire la nostra
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