A volte un film per chi non ha vissuto la storia può rappresentare
un modo per tornare sul luogo di una tragedia e provare sentimenti e compartecipazione,
quello sulla vita di Heydrich ha un taglio biografico potente e ne fa
intravedere l’ascesa e la fine di un uomo assolutamente mediocre ma che nel
posto sbagliato al momento sbagliato possa diventare un truce alfiere di un
male difficile da estirpare. Episodi che a volte possono modificare il corso
non solo della vita personale ma anche del tuo posto all’interno della
comunità. Heydrich era solo un allievo ufficiale con una brillante carriera in
un mondo esclusivo, quello della marina militare. Una relazione non portata a
termine con la figlia di alto ufficiale lo porta alla radiazione del corpo e a
incontrare un'altra donna Lina Von Osten che lo induce sulla strada del
nazionalsocialismo. L’incontro con le persone sbagliate Himmler lo porta ad
alti incarichi e a pianificare delitti ricatti e violenze. L’ascesa è irresistibile,
Hitler è un pretesto ma riesce a insinuarsi negli alti comandi. Non ha mai rimorsi
è glaciale e diventa di fatto un uomo potentissimo, tanto potente da sovrastimarsi.
Si fa nemici tra gli ufficiali della Wermacht, ma è intoccabile e la sua
ferocia gli vale il soprannome di Boia Biondo e altri epiteti. A Praga trova la
sua morte, per un gerarca del suo peso, senza scorta, diventa un bersaglio
privilegiato per la resistenza ceca che lo uccide il 27 maggio 1942 (all’apogeo
della potenza tedesca). Non prima però di aver condotto una conferenza che
pianifica la soluzione finale. L’uso del gas era diventata una necessità perché
i soldati non se la sentivano più di uccidere centinaia di migliaia di
oppositori con il solo fucile. Wannsee diventa così l’archetipo della burocrazia
finalizzata allo sterminio. Una brutta pagina della storia macchiata del sangue
di milioni di persone
domenica 27 gennaio 2019
domenica 13 gennaio 2019
Libertà significa la supremazia dei diritti umani ovunque
Le parole e la politica, i bei discorsi suscitano emozioni,
la scelta delle parole è quanto mai importante, lo diceva anche Nanni Moretti
nel suo film Palombella Rossa. Saper emozionare e al tempo stesso, senza
fronzoli, cercare di catturare l’attenzione è quanto di mai difficile e a volta
testi che sono pronunciati a distanza di decine di anni diventano quanto mai
attuali. Il discorso di Lincoln a Gettysburg è una delle pietre miliari in tal
senso quello della capacità di fronte a un lutto, i morti in
battaglia, di trovare un futuro condiviso. Oppure come non pensare ai famosi
punti di Wilson che diedero il via alla società delle Nazioni, in nuce l’Onu. O
il carattere motivazionale delle frasi di Churchill nel periodo più buio dell’Inghilterra
nella seconda guerra mondiale (we shall never surrender). Il 6 gennaio 1941 un
certo Roosvelt (il presidente) tenne un discorso molto partecipato al Congresso
degli Stati Uniti, quello delle quattro libertà – economiche, di parola, di
religione e di libertà dalla paura. In tempi bui un buon ripasso anche di questi
temi dovrebbe farci capire che poi la storia si ripete, e allora per evitare
certi errori meglio impararla fino alla fine
“ Nei giorni futuri,
che cerchiamo di rendere sicuri, attendiamo con impazienza un mondo fondato su
quattro libertà umane essenziali.
Il primo è la
libertà di parola e di espressione, ovunque nel mondo.
Il secondo è la
libertà di ogni persona di adorare Dio a modo suo - ovunque nel mondo.
Il terzo è la
libertà dal bisogno - che, tradotto in termini mondiali, significa comprensioni
economiche che garantiranno ad ogni nazione una vita di pace in pace per i suoi
abitanti, ovunque nel mondo.
Il quarto è la
libertà dalla paura - che, tradotto in termini mondiali, significa una
riduzione a livello mondiale degli armamenti a tal punto e in modo così
completo che nessuna nazione sarà in grado di compiere un atto di aggressione
fisica contro qualsiasi vicino, in qualsiasi parte del mondo.
Questa non è la
visione di un lontano millennio. È una base definita per un tipo di mondo
raggiungibile nel nostro tempo e nella nostra generazione. Quel tipo di
mondo è l'antitesi del cosiddetto nuovo ordine di tirannia che i dittatori cercano
di creare con lo schianto di una bomba.A quel nuovo ordine ci opponiamo alla
più grande concezione: l'ordine morale. Una buona società è in grado di
affrontare schemi di dominio mondiale e rivoluzioni straniere allo stesso modo
senza paura. Sin dall'inizio della nostra storia americana, siamo stati
impegnati in una rivoluzione perpetua e pacifica - una rivoluzione che procede
stabilmente, adattandosi tranquillamente alle mutevoli condizioni - senza il
campo di concentramento o la calce nel fosso . L'ordine mondiale che
cerchiamo è la cooperazione di paesi liberi, che lavorano insieme in una
società amichevole e civile.Questa nazione ha posto il suo destino nelle mani e
nelle teste e nei cuori dei suoi milioni di uomini e donne liberi; e la
sua fede nella libertà sotto la guida di Dio. La libertà significa la
supremazia dei diritti umani ovunque. Il nostro sostegno va a coloro che
lottano per ottenere quei diritti e per mantenerli. La nostra forza è la
nostra unità di intenti
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