Quanti anni ci vogliono perché un
fatto sia derubricato dalla storia? Quanti articoli o atti politici sono necessari
perché una storia possa essere riscritta a piacimento? Quanti errori sono stati
fatti nello studio e nell’insegnamento della storia, moltissimi. Quanto tempo è
necessario perché vecchie pratiche e inni tornino di moda? Mai abbastanza
verrebbe da dire. aveva ragione Gobbels se dite una bugia ripetetela più volte
con convinzione estrema e poi alla fine questa diventerà realtà. E’ servita per
creare un alibi, “notte dei lunghi coltelli, per crearsi un nemico, (gli ebrei)
e per nascondere gli esiti della guerra. Alla fine non ha salvato la vita dei
gerarchi, ma per dodici lunghi anni ha portato gloria e onore agli estensori e
disgrazie e miseria a un numero incalcolabile di persone.
Negazionismo e
rivisitazione della storia sono poi diventate un classico, quando la democrazia
lascia troppo adito ai processi già emessi dalla vita e dalla storia il rischio
è che la cenere che cova sotto le macerie torni a bruciare. Una legge contro il
fascismo giusta e corretta andava fatta nell’immediato dopoguerra, oggigiorno
ha solo il sapore di un revival e quindi non ottiene l’effetto sperato. Non aver
estirpato determinate convinzioni (treni in orario e similia) ha permesso ai
professionisti delle fake news (non sono un invenzione di Grillo purtroppo) il
proliferare di un'altra verità storica. Il mito della vittoria mutilata nella
prima guerra mondiale che ha aperto la strada al fascismo non ha insegnato
nulla ?? Bisogna combattere le false
notizie con pervicacia e con costanza. Spiegando anche negli infimi dettagli
tutte le porcherie di quel regime che altro non era che uno stato assistenzialista,
privo di meritocrazia costruito sulla delazione e che ha creato miseria e
disperazione, altro che paese del bengodi con la schiena dritta.
Adesso i
polacchi emettono una legge per stabilire ciò che è giusto non corretto, il proliferare
di governi di destra che mostrano i muscoli (Austria e Ungheria ad esempio) non
è altro che una vendetta postuma dello zar Putin per distruggere l’idea di un
Europa unita e forte. In fin dei conti proprio l’Europa aveva contribuito nel 1989
a distruggere l’impero sovietico, un Europa debole e con molte contraddizioni
(vedi Polonia) servirà su un piatto d’argento al monarca russo (tanto amato dai
nostri italici ) il successo che cerca.
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