Le 80
nerbate promesse a coloro che si vestiranno dei colori rossoneri fanno un po’
sorridere, e non perché oggettivamente andrebbero date ai Dirigenti di una
squadra che faceva tremare il mondo, ma perché molto meno prosaicamente agli
italiani puoi toccare tutto tranne che il calcio, come mormorava Wiston
Churchill. Tra le varie minacce perpetrate dall’Isis ora c’è quella relativa al
calcio, una religione diversa e forse anche molto più potente e forse
minacciosa per le truppe di nero vestite. Se non fosse per la scia di sangue
che lasciano alle loro spalle ci sarebbe da sorridere, pensando che in fin dei
conti gli islamici si vestono con la tenuta d’ordinanza degli arbitri di un
tempo.
Oggi però nonostante la vittoria di rimessa contro la Lazio, il
paventato collasso finanziario cinese, il futuro asset finanziario, ma soprattutto
le strategie di mercato la fanno da padroni e sinceramente preoccupa di più il
rendimento di Montolivo (ancora per quanto) che non l’accanimento religioso.
Tre punti sotto il cielo della vetta al momento son pochi, fosse così anche a
gennaio potremmo sognare, il paradiso calcistico, popolato non di vergini, ma
di giocatori di alto profilo.
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