venerdì 23 settembre 2016

Giù le mani dalle nostre convinzioni e dai nostri colori


Le 80 nerbate promesse a coloro che si vestiranno dei colori rossoneri fanno un po’ sorridere, e non perché oggettivamente andrebbero date ai Dirigenti di una squadra che faceva tremare il mondo, ma perché molto meno prosaicamente agli italiani puoi toccare tutto tranne che il calcio, come mormorava Wiston Churchill. Tra le varie minacce perpetrate dall’Isis ora c’è quella relativa al calcio, una religione diversa e forse anche molto più potente e forse minacciosa per le truppe di nero vestite. Se non fosse per la scia di sangue che lasciano alle loro spalle ci sarebbe da sorridere, pensando che in fin dei conti gli islamici si vestono con la tenuta d’ordinanza degli arbitri di un tempo. 

Oggi però nonostante la vittoria di rimessa contro la Lazio, il paventato collasso finanziario cinese, il futuro asset finanziario, ma soprattutto le strategie di mercato la fanno da padroni e sinceramente preoccupa di più il rendimento di Montolivo (ancora per quanto) che non l’accanimento religioso. Tre punti sotto il cielo della vetta al momento son pochi, fosse così anche a gennaio potremmo sognare, il paradiso calcistico, popolato non di vergini, ma di giocatori di alto profilo.

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