foto Tuttosport
Mentre le truppe italiche sono
pronti all’estrema pugna contro Odino e compagni, noi ci caliamo nelle nostre
miserie e per una squadra che vuole fortemente la Champions (Juve) anche se
non è nel suo Dna, ma mai dire mai, c’è un altro team che si interroga tra il
serio e il faceto sul proprio futuro tremebondo. In principio era Mr. Bee
(essere o non essere) per poi arrivare alle truppe di Gegis Khan e di Alibaba e
i suoi presunti quaranta collaboratori. Un futuro, quello che attende il Milan, non troppo remoto a
guardare il destino italico e autoctono come solo sarebbe avvenuto fra le
nostre frontiere dopo la debaclè inglese del 1966 (mai più stranieri). Il Milan
si affida all’Areoplanino (anche in questo caso una diminutio) per risollevarsi
e sarà ancora una volta il buon Silvio a cercare di riportare in auge il suo
giocattolo preferito. Non potendo disporre di grandi capitali, avendo esaurito
la pazienza per il fido compagno Adriano (potrebbe essere lui il sacrificio
indispensabile per riavvicinare i tifosi al gruppo) cercherà attraverso lo
scugnizzo di creare un team non di prima scelta, ma in grado, questo si, di
arrivare a traguardi dignitosi. Cento milioni su piazza per un mercato che non
potrà fare follie, ma che tra risparmi per vecchi senatori e scelte azzeccate
potrebbe riportare al palcoscenico consueto la prima squadra di Milano.
Inarrivabile la Juve distanti Inter, Roma e Napoli. La corsa sarà per il quinto
posto, in tempi di magra va bene anche così. Ma la domanda è chi farà Ramaccioni
oggi, o anche Braida, oppure Leonardo. La vera sfida sta li, trovare il Ds
giusto a cui dare i cordoni della borse e sperare in un po’ di fortuna. Alla
volte non vince chi è più bravo ma chi ha un po’di lato B. B come il
Berlusconi che fù
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