Sono passato diverse volte nella
campagna delle Somme e devo dire che mi ha sempre affascinato il fatto che nel
secolo scorso su quei terreni paludosi, brutti, e cupi milioni di persone si siano
affrontate per il destino del mondo. Spesso andando incontro a carneficine
incredibili, in cui gli uomini mandati al macello con il tremendo sibilo di un
fischietto, allietati solo da un sorso di whiskey, che doveva dare loro il
coraggio, quello di andare incontro a una morte nel 90 % dei casi certa. All’alba
del primo luglio del 1916 gli inglesi consci di dover dare una mano ai francesi
asserragliati a Verdun sferrarono un offensiva massiccia. Vecchie tecniche di
guerra collaudate nelle guerre coloniali o del secolo precedente con ufficiali
incompetenti nella maggior parte dei casi per cui il modo migliore di
intervenire in guerra era cercare la morte eroica sul campo di battaglia. Mitragliatrici
e obici quando non i fucili hanno devastato intere generazioni di giovanissimi
soldati e così anche in quel primo luglio, soprannominato proprio il giorno più
sanguinoso dell’esercito inglese con oltre 50.000 soldati messi fuori
combattimento in una sola giornata la dice lunga sull’impatto devastante del primo conflitto
mondiale. Giovani che uscivano dalle trincee e che dovevano attraversare la
terra di nessuno muniti del proprio fucile e di un coraggio impossibile. Se poi
si leggono i manuali di guerra si percepisce l’assurdità di combattimenti ormai
antichi e di tattiche fuori luogo. Si invitava il fante a non correre fuori
dalla trincea, ma di camminare per arrivare riposato o pronto a combattere con
grinta nella trincea avversarie che distava tra i 500 metri oppure in alcuni
casi un chilometro. Follia alla stato puro che avremmo pagato anche noi
italiani con una catena di comando non all’altezza del ruolo. La battaglia durò
diverse settimane, ebbe solo il merito di interrompere, grazie anche all’avanzata
zarista sul fronte orientale la tenaglia tedesca su Verdun. A centinaia di
migliaia si contarono i morti dall’una e dall’altra parte con guadagni
territoriali minimi. L’unica novità fu la comparsa del primo carro armato in
azione. La memorialistica inglese sulla battaglia è impressionante, un intera
generazione fu scossa e ancora oggi vedere quegli innumerevoli sacrari in
quella zona dà l’idea di una lotta impossibile e titanica #godsavethetommies
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Mettere delle restrizioni non paga mai: il locomotive act 1865
I l progresso non si ferma. Lo si può rallentare, ostacolare, perfino circondare di divieti — ma prima o poi passa. Nel 1865, la Gran Bre...

-
Finale convulso al Palabrumar a 59 secondi dalla fine Borgnetto si accascia a centrocampo mentre aveva la palla, Boscaro si invola e Tres D...
-
(fonte www.arkistudio.eu) TUA MADRE E’ MORTA La parola Collegio ha sempre evocato nelle menti di tutti una connotazione negativ...
-
Non esistono partite impossibili, esiste solo la volontà di metterci l’anima, di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di provarci fino alla...
Nessun commento:
Posta un commento