giovedì 7 novembre 2024

In guerra la tecnologia e il suo utilizzo indirizzano la contesa (il caso del Duisburg 9 novembre 1941)


 

In guerra, come anche nei rapporti commerciali, chi dispone delle informazioni migliori e chi sa usare la tecnologia al meglio riesce a portare dalla propria parte vantaggi e risultati. La capacità di disporre di tecnologia, unita all’esperienza, ha sempre fatto la differenza. Prova ne sia anche ultimi scontri avvenuti in mare nei primi anni del secondo conflitto mondiale. L’italia aveva una quantità superiore all’Inghilterra di mezzi e di risorse ma scelse tattiche sbagliate. Il radar, per assurdo disponibile per gli inglesi, era invece precluso agli italiani e nelle battaglie notturne questo si rivelò un vantaggio insostituibile. Ad esempio il 9 novembre 1941 un convoglio che in seguito prese il nome di Duisburg dalla nave tedesca che fungeva da apripista e che trasportava 34.000 tonnellate di carico per il fronte africano fu distrutto interamente nel golfo della Sirte da un paio di incrociatori britannici leggeri e due cacciatorpediniere che, nonostante fossero contro 10 cacciatorpediniere 7 navi da carico e due incrociatori pesanti, ebbero la meglio colando a picco piroscafi e petroliere. La guerra si vinceva così tagliando i rifornimenti al nemico è impedendo di avere risorse indispensabili per la prosecuzione della guerra, potevi disporre dei generali migliori (e Rommel lo era) ma senza la sussistenza non avevi scampo. Il convoglio Duisburg ne fu un chiaro esempio (tattiche, tecnologia, unite ad audacia e buoni comandi fece il resto)

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