Il potere delle immagini ha un fascino e un potere evocativo incredibile, riesce a fermare in un momento una storia, un icona, un frammento della vita consegnandolo al futuro, alla memoria, al ricordo non solo personale ma anche ad un valore universale. Le immagini di McCurry sono li a testimoniare un passaggio della sua vita ma per converso della nostra. Scatti che riportano alla storia quello di un area della terra toccata da guerre, miserie, povertà e li attraverso la macchina si vede quello che ha catturato lo scatto del fotografo, l’anima delle persone immortalate e di quelle terre lontane e alle volte dimenticate che fanno di McCurry un novello Marco Polo del millennio. L’immagine appartiene all’artista, ma le emozioni quelle vere sono personali e chi avrà la ventura di poter ammirare da vicino quegli scatti porterà come bagaglio personale, l’emozione di una vicinanza a una persona a un popolo a una situazione, magari sentita solo lontanamente sulle cronache di un telegiornale e invece in quel contesto così vicina. Ne vale la pena, credetemi di passare anche solo un minuto in silenzio di fronte a questa vita, lontana anni luce da quella troppo spesso frenetica che ci contraddistingue.
Fino al prossimo 15 maggio a Biella a Palazzo Gromo Losa

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