Uno dei mestieri più antichi è
sicuramente quello del militare e ha fatto scalpore il ritrovamento vicino all’ex
fortezza di Masada distrutta nel 73 d.c. dai Romani di una busta paga di un
soldato romano. Senza le trattenute Inps (ovviamente si scherza) la cifra
annuale del milite era di 225 denari. Per la paga dei soldati soprattutto negli
anni della Repubblica e pre impero si trattava quasi sempre di rimborso poiché ai
legionari era lasciata la libertà di saccheggiare qualora ci fosse stata l’opportunità,
mentre il compenso serviva anche per pagarsi abiti e cibi particolarmente
appetiti. Insomma la vita del milite non era propriamente un modo per
arricchirsi. Esistevano però le categorie differenti se facevi parte delle
guardia scelta, come i pretoriani, il compenso come le responsabilità erano
destinate a salire. E che dire poi dell’inflazione con Settimio Severo il compenso
sale a 600 denari che diventano 900 con Caracalla e con Diocleziano sfiorano i
1800, ma siamo nella fase finale dell’impero in cui le ricchezze diminuiscono
così come il potere d’acquisto. La storia è sempre quella, il debito pubblico
aumenta e mantenere un impero non era facile, e inoltre mancavano le province
da depredare come nei secoli precedenti e fare il soldato non era più conveniente.
Alla fine più che i barbari con le loro invasioni fu il debito pubblico e la
mancanza di risorse a sconfiggere i romani.
lunedì 6 marzo 2023
La paga del soldato
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