il 19 luglio 1747 sul Colle dell’Assietta,
furono i reggimenti piemontesi inferiori di numero rispetto ai francesi 32 a 13
a tenere in scacco i francesi e a respingerli con perdite ingenti i transalpini
persero oltre cinquemila uomini sui ripidi fianchi del colle mentre i
piemontesi ebbero solo duecento caduti. Una battaglia certo non decisiva per la
guerra di successione austriaca conclusa con la pace di Aquisgrana l’anno
successivo ma che rivelò la tempa dei combattenti piemontesi che con la famosa
frase bogia nen di fatto rimasero sul terreno a difendere non solo la propria
vita ma il proprio territorio. Era un periodo differente inerpicarsi in
montagna con fucili pesanti (sui sei sette chili) con polvere e vettovaglie
rendono l’idea di una guerra forse fuori dal tempo ma al tempo stesso romantica
e foriera di grandi emozioni. Le stesse viste oggi in quota con i figuranti che
rifanno il verso a quell’episodio in un tripudio di colori e di folklore
storico che rendono magico quel posto e che rende con i vecchi forti presenti
sul territorio un Piemonte quanto mai denso di storia e di cultura
domenica 21 luglio 2019
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